Alle pendici dei Monti Prenestini, in posizione strategicamente dominante sulla valle del Sacco, sorge Genazzano, immerso in un paesaggio caratterizzato da boschi di castagni e ulivi. Il toponimo deriva probabilmente dalla gens Genucia, proprietaria di un fundus Genucianus sul territorio, luogo prescelto da molti Romani delle famiglie Patrizie per la loro villeggiatura (Claudio Tiberio). Sin dal X secolo (documento del 1022) è testimoniata l’esistenza di un piccolo agglomerato abitativo: risale a questo periodo la costruzione delle prime chiese dei Santi Stefano e Lorenzo (oggi Santa Croce) e di Santa Maria. Nel 1151 papa Eugenio III cedette il feudo di Genazzano ai Colonna che ne decretarono la fortuna e lo sviluppo fino a quando, all’inizio del XIX secolo, furono aboliti i privilegi feudatari. Il periodo di maggior prestigio fu raggiunto dal paese a seguito dell’elezione a Pontefice di Oddone Colonna, che assunse il nome di Martino V (1417-1431) e che, stando alla tradizione, sarebbe nato o nell’antico castello Colonna o nella Casa Apolloni, detta poi “Casa di Martino V”. Nel 1434 fu occupato da Fortebraccio e nel 1461 vi soggiornò Pio II. Durante il pontificato di Alessandro VI fu possesso del Valentino che vi restò fino all’elezione del nuovo papa Giulio II che restituì ai Colonna i beni confiscati. Il 25 aprile del 1467 un avvenimento importante attirò l’attenzione del mondo Cristiano su Genazzano: il quadro della Madonna si staccò dal muro della Chiesa di Scutari, in Albania e arrivò nel piccolo paese laziale. Un altro evento storico, nel 1503, nobilitò il nome di Genazzano: durante la guerra ispano-francese, alla quale parteciparono anche le truppe dei Colonna, a Barletta, si batterono 13 Italiani contro altrettanti Francesi nella celebre “disfida”, provocata dalle offese recate dal capitano francese Charles de Torgues, detto La Motte, ai cavalieri italiani in una cantina della cittadina. Tra gli italiani si distinse per il suo coraggio Giovanni Brancalone de Carlonibus, detto Brancaleone, che visse e morì a Genazzano. Nel 1567 fu quartiere generale del duca d’Alba, vicerè di Napoli, reduce dalla presa di Frosinone. Altra figura rilevante, fu Filippo II Colonna, che nel 1606 progettò la demolizione di una parte della Chiesa di S. Nicola per facilitare l’accesso al Castello; inoltre iniziò la ristrutturazione dell’acquedotto che convogliava le acque al Castello, costruito dai romani per rifornire un’antica villa, e quella del pozzo ottagonale all’interno del Castello stesso. Personaggio storico importante per Genazzano fu Marcantonio Colonna, condottiero dei cristiani che sconfissero i turchi di Alì Pascià (1570), il quale fece abbattere la porta di San Biagio che divideva in due il paese, avviando così un processo di integrazione tra il vecchio centro ed il borgo. Risonanza internazionale per il paese venne da papa Benedetto IV, Prospero Lambertini, che nel 1752 approvò la costituzione della “Pia Unione” (lega spirituale fra tutti i devoti della Madonna del Buon Consiglio). Il feudo di Genazzano fu di nuovo brevemente sottratto ai Colonna con la Repubblica Romana e poi nel periodo della dominazione napoleonica. Solo nel 1816 i Colonna rinunciarono alle proprie prerogative feudatari e Genazzano divenne territorio della Comarca; pochi anni dopo fu annesso al Regno d’Italia.
E’ paese natale, inoltre, di Prospero Colonna (1452-1523), comandante generale delle truppe spagnole di Carlo V in Italia; di fra Mariano da Genazzano (1450-1494), predicatore emulo di Savonarola; dei cardinali Serafino Vannutelli e Vincenzo Vannutelli; di Scipione Vannutelli (1834-1894), artista dalla straordinaria vitalità pittorica e vivacità coloristica; del non meno noto Cesare Caroselli (1847-1939), che affrescò varie chiese romane, del contemporaneo Dante Ricci e di Carlo Ascenzi. Altro motivo di orgoglio per Genazzano è l’onore avuto di custodire le spoglie mortali del Tenente dei Carabinieri Giacomo Acqua (1834-1874), al cui nome è intitolata la caserma di Roma sede della Legione “Lazio” e la caserma locale. Un segno importante, allorché divenne maestro dei novizi nel convento di Genazzano, ha lasciato il Beato Stefano Bellesini (1774-1840), religioso agostiniano, e la beata Petruccia da Jengo. Si sono recati pellegrini al Santuario di Genazzano molti Santi: Sant’Alfonso de’ Liguori, San Gaspare del Bufalo, San Paolo della Croce, Don Luigi Orione, San Giovanni Bosco, Beato De Rua, Beata Madre Teresa di Calcutta nonché vari Papi: Urbano VIII, Pio IX, Giovanni XXIII, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI (allora Cardinale).
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